Stefano Fabi | La corsa dei gruppi sanguigni
consigli nutrizionali per chi corre in base al proprio gruppo sanguigno a cura di stefano fabi
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La corsa dei gruppi sanguigni

30 Mag 2017, Inserito da Nutrizione e Benessere in Pubblicazioni
dna

Oggi vorrei porre l’attenzione sulla teoria che sta alla base della dieta dei gruppi sanguigni.

Non credo si tratti della soluzione di tutti i problemi nutrizionali ma ciascuno di noi può prendere spunto dalle indicazione che questa scuola di pensiero fornisce.

La teoria si fonda sull’osservazione delle abitudini alimentari delle popolazioni da cui si originano i gruppi sanguigni. Siamo quello che mangiamo, quindi se il genoma di una persona con un certo gruppo sanguigno si origina anche grazie ad un certo tipo di alimentazione, perché non fornire a quella persona l’alimentazione più vicina possibile alle sue origini genetiche?

Su una cosa sono d’accordo: forniamo al nostro organismo troppi cibi alterati dal punto di vista chimico che mandano letteralmente in tilt il sistema. Esempio classico è l’abuso di zucchero o di sale cui siamo più o meno consapevolmente sottoposti.

Ma cosa succede se ci alimentiamo con cibi che non sono per noi ideali? I fautori della teoria della dieta dei gruppi sanguigni affermano che tali assunzioni possono essere all’origine di molti malesseri più o meno gravi come la stanchezza cronica, problemi gastroenterici, emicranie, cancro.

E un senso di malessere può compromettere anche le prestazioni sportive.

Vediamo per sommi capi quale tipo di alimentazione è più consona ad ogni gruppo.

Gruppo O: è il più antico. La popolazione di origine si dedicava alla caccia e alla raccolta di vegetali spontanei. Tollera bene la carne ed il pesce, i legumi, la frutta sia fresca che secca. Non è compatibile con il latte e i suoi derivati (formaggi), i cereali (tranne quelli poco lavorati come il riso). Vuole, insomma, una alimentazione tipo paleolitica, la più naturale possibile.

Gruppo A: la popolazione di origine era di tipo agricolo. Tollera bene le verdure, i cereali, la frutta. Non vede bene la carne, il latte e derivati e il pesce affumicato. Ha propensione ad andare in acidosi tissutale, quindi predilige gli alimenti alcalinizzanti.

Gruppo B: si origina da una popolazione di pastori nomadi. Tollerano quindi bene la carne, le uova, il pesce, il latte e i derivati. Tollerano alcuni legumi, alcuni cereali (non il grano), alcuni tipi di frutta e verdura. Non tollerano i semi e la frutta secca.

Gruppo AB: rappresenta meno del 5% della popolazione mondiale ed è considerato un gruppo di origine recente. Con il gruppo 0 condivide la propensione al consumo di carne, mentre con il gruppo A il bisogno di alcalinizzare i tessuti.

Dott. Stefano Fabi
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