Corsa e intolleranze alimentari
30 Mag 2017, Inserito da Pubblicazioni inCi sono periodi in cui il nostro corpo invia segnali di malessere che non ci consentono di allenarci al meglio o, addirittura, non ci permettono di effettuare gli allenamenti.
Ogni giorno mangiamo, inconsapevolmente possiamo avvelenare il nostro corpo fornendogli alimenti che, in quel periodo, non vengono tollerati.
Determiniamo quindi una vera e propria intossicazione che si manifesta con dei sintomi come:
- Gonfiori addominali
- Stipsi o diarrea
- Difficoltà di digestione
- Mal di testa
- Alitosi o bocca amara
- Eczemi
- Stanchezza cronica
- Aumento ingiustificato di peso
Se si rilevano almeno tre di questi sintomi, si può prendere in considerazione una indagine sulle intolleranze alimentari.
Le intolleranze alimentari si differenziano dalle allergie in quanto non viene interessato il sistema immunitario ma il solo apparato digerente.
Numerosi sono i metodi di indagine proposti. Il più accreditato, il cosiddetto “gold standard” è rappresentato dal cytotest ®.
Con questo metodo l’analista isola i globuli bianchi dal sangue e li mette a contatto con un numero variabile di alimenti (da 20 a 100). Si vede al microscopio come i globuli bianchi, che sono cellule, reagiscono a contatto con l’alimento. Se queste cellule rimangono inalterate nella loro struttura, l’alimento si considera tollerato, se, invece, si rigonfiano o esplodono, l’alimento si considera non tollerato ad un grado che l’analista decide in base a ciò che vede.
L’alimento non tollerato ed eventualmente la famiglia di quell’alimento, vengono esclusi per un certo periodo di tempo per essere poi reinseriti sotto controllo.
Le intolleranze alimentari non sono ufficialmente riconosciute dalla comunità scientifica, in quanto i loro risultati non hanno un riscontro scientifico accertato.
Dott. Stefano Fabi
Biologo Nutrizionista
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